Mentre la nomina delle commissioni permanenti, incaricate in primis dell'istruttoria legislativa, si colloca tra gli adempimenti obbligatori di inizio legislatura, la costituzione di commissioni speciali è lasciata alla discrezionalità del Consiglio. Ogni consigliere e la Giunta possono proporre la nomina di una commissione speciale individuandone l'oggetto, i poteri e la durata nonché specificando il tipo di commissione da costituire, se di studio o di indagine. Sulla proposta il Consiglio delibera per alzata di mano.
La commissione di studio ha il compito di approfondire un certo argomento, una determinata questione di interesse pubblico, attraverso l'acquisizione di informazioni, notizie, documenti e l'effettuazione di audizioni. Al termine dei propri lavori riferisce al Consiglio sull'attività svolta e sulle conoscenze acquisite, elaborando una relazione.
La commissione d'indagine ricade tra gli strumenti con cui si esplica la funzione di controllo politico del Consiglio sull'attività amministrativa dell'Esecutivo e dispone di incisivi poteri di intervento nei confronti dell'apparato della Provincia e dei suoi enti funzionali. I partecipanti ai lavori sono tenuti alla riservatezza in ordine ai dati e alle informazioni di cui possono venire a conoscenza. L'indagine si conclude con l'approvazione di una relazione che, oltre a esporre i fatti e le modalità con le quali si è svolta l'indagine, può contenere anche proposte.
Una commissione assimilabile a quelle speciali è la Commissione per i rapporti internazionali e con l'Unione europea. La sua costituzione è decisa dal Consiglio, su proposta di ciascun consigliere o della Giunta, e quindi rappresenta un adempimento eventuale e non obbligatorio; se nominata, opera per tutta la durata della legislatura e non è a termine come una normale commissione speciale.
La Commissione per i rapporti internazionali e con l'Unione europea ha compiti di ricerca, studio e proposta per la partecipazione della Provincia alle decisioni dirette alla formazione degli atti dell'Unione europea e all'attuazione degli stessi a livello nazionale, per l'adeguamento dell'ordinamento provinciale alla normativa dell'Unione europea per l'attuazione a livello provinciale degli interventi promossi nell'ambito di programmi o azioni di interesse europeo e per l'attivazione e l'attuazione di progetti della Provincia inerenti i rapporti internazionali. Inoltre la commissione può essere chiamata, su decisione del Presidente del Consiglio, anche su richiesta di una commissione permanente, ad esprimere pareri su disegni di legge o affari assegnati alle commissioni di merito. La commissione riceve inoltre dalla Giunta provinciale informazioni di interesse del Consiglio sulle proposte relative alla formazione e all'attuazione degli atti dell'Unione europea elaborate con la partecipazione della Provincia e sulle decisioni dell'Unione europea che incidono sulle competenze e sulle politiche provinciali.
Tale commissione è stata espressamente prevista nel regolamento interno ed è stata nominata sia nella XIII che nella XIV legislatura. Nella XV legislatura invece essa non è stata nominata e le competenze in materia di rapporti internazionali e con l'Unione europea sono stati attribuiti alla Quinta Commissione permanente.